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ABITARE IL CORPO

É difficile capire come spiegare con efficacia questo tema così complesso e delicato che continua a ronzarci in testa ma di cui abbiamo spesso il terrore di parlare. 

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La nostra scuola, attraverso tante occasioni di riflessione e discussione, offre sempre molti stimoli per aiutarci a conoscere meglio noi stessi e a comprendere il mondo che ci sta attorno. Uno dei progetti fondamentali della classe terza alla secondaria di I grado è ormai da tanti anni quello tenuto dagli operatori dell'UCIPEM  di Cremona, i quali organizzano una serie di incontri con noi per guidarci alla scoperta del corpo e dei suoi cambiamenti ma anche delle trasformazioni che l'adolescenza porta nelle relazioni e nei pensieri dei ragazzi. Quest'anno così particolare non ci ha permesso di avere gli esperti in classe e gli incontri sono avvenuti on line, su meet, una delle piattaforme che la didattica a distanza ci ha abituati ad utilizzare. 

In preparazione all'incontro conclusivo, ognuno di noi, sul padlet di classe che era stato appositamente creato, ha individuato 5 parole chiave rappresentative della nostra attuale idea di corpo. Le parole dovevano essere accompagnate da una canzone e un'immagine che per noi avessero qualche legame con le parole scelte.

Ne è uscito un incredibile spaccato delle nostre personalità. Dietro alle parole, alle immagini postate, c'è il nostro mondo: le paure, i desideri, i sogni e tutto ciò che abita i nostri pensieri di adolescenti. Abbiamo pensato di condividerli con voi.

Buona lettura!

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https://youtu.be/pJxbzkdWchI

"ho fatto un giro in questa città
ed è come fare un giro su me stesso
piena di cose che so già
quando ritorno sembra che non sono andato mai"

Ho deciso di intendere la metafora della città usata nella canzone per descrivere il mio modo di abitare il corpo, che per me significa conoscere anche le stradine più buie presenti nella mia "città" e SCOPRIRNE di nuove ogni volta che la visito.

 

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Francesca Malvaso III B Bozzolo

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Parole chiave: scudo, accettazione, conoscenza.
https://youtu.be/hdhIqmLMlDg

"odio queste cicatrici perché mi fanno sentire diverso posso nasconderle da tutti ma non da me stesso è un' armatura cresciuta col  tempo  ogni ferita è un passaggio che porta al lato migliore di noi"

Ho scelto di usare la metafora dell'armatura perché le cicatrici,
che sono i brutti momenti/ cambiamenti repentini, devono diventare "uno scudo" per fortificarci e far tesoro di questi momenti per non dimenticarli ma per sfruttarli ed usarli per imparare a conoscerci meglio e a diventare persone migliori e consapevoli di quello che siamo.

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Fabio D'Anna III B Bozzolo

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Parole chiave: avventura, sfida, scelta, coraggio, cammino, storie, viaggio, conoscenza 


https://youtu.be/cFX0bVLR574



"Di tutti i paesi e le piazze dove abbiamo fermato il furgone abbiamo perso un minuto ad ascoltare un partigiano o qualche ubriacone, le strane storie dei vecchi al bar e dei bambini col tè del deserto sono state lezioni di vita che ho imparato e ancora conservo"




Ho scelto questa canzone perché un po' mi rappresenta, l'idea di viaggiare, di conoscere posti e gente nuova. 
Mi piace molto rendere le persone felici anche ascoltandole, proprio come dice la canzone :"abbiamo "perso" un minuto ad ascoltare..."
Ascoltare le persone non è perdere del tempo, ma un arricchimento, perché ascoltando posso sempre portare a casa qualcosa.
Il viaggio, la strada, la scelta, le storie...rappresentano la vita perchè la nostra vita è un viaggio, un quaderno dalle pagine vuote che noi, con le nostre esperienze dobbiamo riempire, colorare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lucrezia Finardi

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