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MOLTO RUMORE...PER NULLA

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La nostra classe III A della Secondaria di Rivarolo ha prodotto alcune riflessioni sul problema dell’inquinamento acustico, traendo spunto da un articolo di P. Occhipinti riportato in R. Zordan, Autori e lettori 2, Rizzoli, Milano, 2014, pp. 572-573.

Presentiamo qui di seguito un paio di contributi.

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Penso che la persona che ha scritto questo articolo abbia pienamente ragione ed abbia fatto bene a pubblicarlo per ricordarci che l’udito è importante e non dobbiamo rovinarlo; sono molti i casi di inquinamento acustico anche estremo e la gente si protegge il più possibile ma non sa che anche un qualcosa che facciamo tutti i giorni, come ascoltare con gli auricolari la musica ad alto volume, è pericoloso. Quando si avverte, ad esempio, un fischio con un suono lieve oppure mal di testa e altro, si tratta di sintomi che non sono da sottovalutare; possono arrivare a diventare problemi gravi per l’udito.
Nella nostra classe spesso c’è inquinamento acustico e l’unica soluzione è fare silenzio e, se non si riesce proprio, magari esercitarci in uno o due minuti di silenzio ogni quarto d’ora.

 

Alessio Bottoli

 

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Io penso che l’inquinamento acustico non sia molto considerato, cosa che invece si dovrebbe fare. Anche se non lo possiamo vedere o toccare, è presente nella nostra vita di tutti i giorni: quando stiamo molto tempo con il cellulare vicino all’orecchio a causa di una telefonata, quando ascoltiamo per molto tempo la musica con gli auricolari, quando ci esponiamo a rumori eccessivamente forti, etc… Secondo me le soluzioni di cui abbiamo parlato in classe sono corrette, soprattutto quella in cui si consiglia di usare spesso il vivavoce per le telefonate. Nella nostra classe l’inquinamento acustico è molto presente, infatti molte persone alzano il volume della voce per emergere su quelle dei compagni. In questo caso la soluzione più efficace sarebbe quella di alzare sempre la mano prima di parlare.

Elena Scazza

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