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25 Novembre

 

Questa non è una giornata dove si festeggia, ma una giornata in cui si ricordano le milioni di vittime di femminicidio al mondo. Non solo si rammentano le donne uccise o abusate dagli uomini o dai loro stessi mariti, ma si cerca di sensibilizzare tutto il mondo facendo sapere che tutto ciò accade ogni giorno e per far crescere la consapevolezza che le donne devono essere tutelate e trattate come pari dagli uomini. 

La parola femminicidio non indica solo l’uccisione di una donna, ma è un concetto molto più ampio comprendente la violenza fisica, verbale e psicologica. In un anno le donne che subiscono stupro sono circa un milione, ovvero il 4,8% della popolazione femminile! L’ anno scorso è entrato in vigore il Codice Rosso, una legge della Repubblica Italiana a tutela delle donne e dei soggetti deboli che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti. Tutti dovrebbero pensare che non sia accettabile che ancora oggi le donne vengano maltrattate, usate come oggetti e manipolate perché siamo delle persone con sentimenti come tutti voi uomini!

Molti dicono che in tutto il mondo c’è la parità dei sessi, ma purtroppo non è così, ancora in molti paesi il maschilismo ha il sopravvento e questa credo sia una cosa bruttissima e non tollerabile, ma evidentemente c’è molta “gente” che non la pensa così. Nel corso della storia le donne si sono ribellate al volere degli uomini e quello era l'inizio di una grande rivoluzione per l'emancipazione di tutte noi, infatti, in Italia, uno dei primi diritti che ci fu concesso fu quello del voto nel 1945.

Uno degli esempi più famosi di donne che hanno addirittura perso la vita per i loro diritti e quelli delle altre sono le sorelle Mirabal, tre tra le più grandi attiviste del mondo: combattevano contro la dittatura del dominicano Rafael Trujillo, ma il 25 novembre 1960 vennero rapite, violentate ed uccise. In loro ricordo si è appunto deciso di celebrare la giornata contro la violenza sulle donne il 25 novembre.

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Loro sono solo alcune delle tantissime donne che hanno combattuto per i nostri diritti. Un altro simbolo di questa giornata sono le scarpette rosse e le panchine rosse, che si trovano nei parchi delle grandi e delle piccole città: il colore ricorda il sangue delle vittime innocenti degli uomini.

Per molto tempo gli uomini ci hanno negato uno dei diritti più importanti ovvero la parità di sessi, ma noi donne abbiamo e stiamo ancora lottando per questo diritto. Una volta le donne non potevano lavorare mentre ora nella maggior parte del mondo tutte le donne possono fare ogni tipo di lavoro. C’è sempre, però, un contro, perché spesso le donne guadagnano di meno rispetto agli uomini.

Nei paesi meno fortunati e meno sviluppati la donna è ancora un oggetto, che serve solo per generare figli e pulire la casa, ma sono sicura che tutte le altre donne le aiuteranno e non ci arrenderemo mai.

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Mia Tedeschi

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