Ci aveva adottati, Carlo. Non sappiamo se intenerito dalla nostra giovane età o se dal nostro coraggio di sfidare i giganti dell’attualità con le armi spuntate di un’adolescenza ancora acerba. Negli anni, ha dedicato alle nostre conferenze stampa tempo e pazienza, ma soprattutto passione, ascoltando uno ad uno i nostri interventi e cercandone, più che le evidenze, le promesse degli adulti che saremo. Amava la vita, e forse anche per questo ha da subito voluto bene a questa nostra avventura di redazione, dedicandole tutta la sua professionalità, mai disgiunta da quell’umanità concreta e gioviale da uomo di pianura.

Anche grazie a lui, che ne ha diffuso con competenza e passione i contenuti dei vari numeri pubblicati, Increscendo ha trovato una risonanza che è stata per noi un regalo inatteso ed una sfida a dare sempre il nostro massimo. Conserviamo ancora un messaggio inviatoci per avvisarci della messa in onda del servizio che ci riguardava: “Pensate sempre con la vostra testa. Siate curiosi di conoscere e di imparare ma non fatevi mai manipolare. Rimanete belli e liberi come vi ho visti stamattina”. Ti porteremo nel cuore, carissimo Carlo. Sei stato i nostri occhi, la nostra voce. Adesso sta a noi, nel nostro piccolo, fare tesoro della tua lezione e portare avanti, di anno in anno, il testimone che ci hai affidato.

​

​

LA REDAZIONE