IN RETE OCCHIO AGLI ERRORI
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Tutte le persone che navigano in rete possono incontrare dei rischi. E, a volte, questi rischi si possono trasformare in problemi o reati.
Per esempio, se commento una foto di una mia amica su Instagram in modo poco carino, la mia amica sarà molto delusa dal mio comportamento e si arrabbierà con me. E poi lo vedranno tutti e si faranno una brutta idea di lei.
Oppure se pubblico una foto di una mia amica in costume su Facebook, senza che lei abbia approvato, e su quella foto vengono fatti commenti un po’ volgari, i genitori della mia amica offesa, possono fare una denuncia e in questo caso il mio gesto può diventare reato.
Spesso noi ragazzi commettiamo errori gravi in rete, senza pensare alle possibili conseguenze e con molta leggerezza.
Quando, ad esempio, si crea un account per iscriversi ad un Social, vengono richieste tantissime informazioni personali e noi in questo modo diventiamo rintracciabili e quindi possibili vittime.
Quando ci divertiamo a scambiarci foto con gli amici, anche di quando eravamo piccoli, non ci rendiamo conto che quelle foto resteranno in rete per sempre, potranno essere viste da tutti e magari utilizzate da persone cattive come i pedofili.
Anche quando vengono richieste password, bisogna crearle difficili, in modo che nessuno possa entrare nel nostro profilo e magari usarlo con brutte intenzioni.
Dobbiamo ricordarci che gli errori commessi in rete si pagano e possono causare molta sofferenza a noi, alla nostra famiglia e agli altri. Possono portare addirittura alla perdita di reputazione: ne è un esempio la storia di Carolina Picchio, che si è suicidata gettandosi da una finestra per colpa del cyberbullismo. Carolina ha molto sofferto a causa di alcune foto pubblicate per scherzo dai suoi amici e queste foto hanno scatenato una serie di insulti che l’hanno spinta ad uccidersi.
Questa storia mi fa capire che basta una sola foto, in atteggiamento che può essere frainteso, per rovinarti la reputazione e la vita per sempre.
Tutto quello che viene messo in rete rimane per sempre. Questa è la tua “web reputation”, che va salvaguardata perché potrebbe avere conseguenze negative sull’idea che gli altri si fanno di te. Ad esempio, quando da grande farai i colloqui di lavoro, chi ti intervista potrebbe trovare in rete informazioni su di te che non vanno bene e potresti trovarti nei guai.
È proprio per questo motivo che in rete bisogna comportarsi bene: non devi fare scherzi o dire cose che realmente non pensi, non devi diffondere foto di amici senza che loro lo sappiano, non devi creare falsi profili per fare del male alle persone, non devi insultare qualcuno gratuitamente.
Diffamare una persona, minacciarla, perseguitarla, offenderla può diventare un reato punibile dalla legge con conseguenze molto gravi.
Dopo tutte queste riflessioni sulle conseguenze gravi e sui rischi del navigare in rete, ho capito che mi devo proteggere osservando alcune regole per non mettere in pericolo me stessa e la mia famiglia, anche perché io non potrei avere account sui social prima di 14 anni.
Ho capito che devo fare attenzione agli estranei che vogliono mettersi in contatto con me in rete, devo comunicare solo con i miei amici, devo fare commenti facendo attenzione all’uso delle parole, non devo pubblicare foto imbarazzanti né mie né degli altri, non devo rispondere alle provocazioni.
Se mi dovesse capitare di avere problemi in rete, dovrei farmi aiutare da un adulto per ragionare meglio su cosa fare. Meglio comunque bloccare il contatto e stampare eventuali minacce.
Bisogna essere molto attenti anche con gli amici e capire se stanno subendo minacce o hanno problemi in rete perché dobbiamo aiutarli; non dobbiamo fare finta di niente perché un giorno potremmo diventare noi le vittime e avremmo bisogno del loro aiuto.
Un giorno un signore mi ha detto che navigare in rete è come condurre una nave al porto. È il capitano che deve decidere, non deve mai mollare il timone, anche quando la nave attraversa le tempeste e i pericoli.
Ho capito con queste riflessioni che io devo essere il capitano e il timone non devo mai mollarlo, devo fare le mie scelte riflettendo o potrei finire nei guai.
Giulia Stella
Rivarolo M.no