NELLE NOSTRE MANI
incominciamo a riflettere
Per definizione i profughi sono le persone che abbandonano il loro territorio, le loro origini e la propria famiglia per cercare di avere una vita migliore. A causa della guerra e della carestia oppure a causa dei cambiamenti climatici, abbandonano il loro territorio per rifugiarsi in un altro. Noi non capiamo e non sappiamo cosa significhi abbandonare tutto per cercare una vita migliore perché siamo abituati al benessere e non dobbiamo scappare da nulla.
Quattro anni fa, solo nel Mar Mediterraneo, c'erano 12 navi della Associazione Open Arms (braccia aperte, in senso figurato, in segno di accoglienza) per aiutare i migranti così da ridurre il tasso di mortalità nell'attraversamento del mare: sapete quante ce ne sono oggi? Oggi per salvare i migranti c'è solo una nave perché tutte le altre sono state denunciate e sequestrate dal governo per motivazioni poco chiare. Il governo ha accusato gli operatori di queste Ong, sequestrando le navi, perché trasportavano un numero di persone superiore al numero massimo che potevano salire. Io mi chiedo “perché il governo dice di aiutare gli immigrati, le altre persone quando per primo decide di togliere le navi per salvarle”?
Ogni giorno molte persone si imbarcano per tentare di arrivare in Italia, partono per i viaggi della speranza. Molte di esse muoiono perché il barcone è troppo carico, non ce la fa, imbarca acqua per cui i passeggeri cadono in mare, non sanno nuotare e quindi affogano...come il piccolo Josef, che è morto a soli 6 mesi.
Una cosa che non capisco proprio è perché noi le definiamo persone che rubano la nostra dignità i nostri diritti, ma in verità sono poi coloro che noi italiani sfruttiamo per andare nei campi a lavorare per più di 10 ore al giorno pagati una miseria. Credo che tutti noi anche se involontariamente, siamo un filo razzisti nel senso che tutti abbiamo pensato, almeno una volta nella nostra vita, che dovrebbero ritornare da dove sono venuti, che ci vogliono fare del male; in verità vogliono vivere meglio e basta poco, visto che arrivano da zone molto povere dove non c'è nulla...
I migranti arrivati in Italia hanno contribuito alla crescita demografica perché, secondo le statistiche, gli italiani fanno meno figli e le nascite vengono compensate da quelle straniere. Il sindaco di Riace, paesino della Calabria, nel 1998, ha dato un ottimo esempio di integrazione. Aveva tantissime famiglie di profughi “ospitate” nei campi profughi, ma al tempo stesso, aveva le case del paese disabitate perché i proprietari a loro volta erano emigrati. Ha quindi pensato di chiedere ai proprietari la possibilità di cedere le abitazioni ai profughi. Ecco che, i profughi sono andati ad abitare nelle case, le scuole sono state riaperte, le donne iniziavano ad imparare lavori dalle donne calabresi, gli uomini hanno imparato l'artigianato locale; è stato recuperato l'allevamento degli asini, che venivano utilizzati per trainare i carretti adibiti alla raccolta porta a porta dei rifiuti. Quindi hanno dato una nuova vita e una nuova possibilità a tutto il Paese di progredire, per crescere. Questo progetto è stato anche premiato dall'ONU, come miglior progetto di integrazione degli immigrati.
La prima cosa che proporrei è quella di sensibilizzare le persone facendo capire che ci sono esseri umani che hanno bisogno di noi, della nostra disponibilità, del nostro affetto e anche dei nostri insegnamenti, ma anche noi abbiamo bisogno di “loro” perché ci sono lavori che da noi nessuno fa più, come appunto lavorare nei campi, nelle stalle oppure dare una mano ai nostri anziani.
A me fa male vedere che non si accettano delle persone differenti da noi, pensavo che questo problema si fosse risolto un po' di anni fa ma credo che sia ancora il fulcro di molte discriminazioni.
Bisogna capire perché scappano dal loro territorio di origine e noi dobbiamo riflettere, perchè comunque, dopo la seconda guerra mondiale, molti italiani sono emigrati in America, e come si saranno sentiti?
Cerchiamo di essere più umani e fermiamo la cattiveria, perchè, se andiamo avanti così, nessuno aiuta nessuno.
Ci riempiamo la bocca con i diritti, ma sono solo belle parole, nessuno dice basta a tutta questa violenza.
Lucrezia Finardi