JUDIT E LA "BLUE BOX"
Judit Girò Benet è una ragazza spagnola di 24 anni laureata all’università di Barcellona in ingegneria biomedica che ha frequentato un master in Sistemi cyber-fisici in California dove ha studia l’intelligenza artificiale.
A metà novembre ha vinto il premio James Dyson Award per la biomedica
Award del valore di 40.000 euro per la sua invenzione la “Blue box”, una macchina costata soli 35 euro. La macchina è in grado di rilevare alcuni importanti marcatori di tumore nell’urina. "Il suo potenziale renderà lo screening del cancro una parte della nostra vita quotidiana. Può cambiare il modo in cui la società lotta contro il cancro al seno, per garantire a più donne una diagnosi precoce.
L'invenzione ha coinciso, per questa ragazza, con la scoperta che sua mamma aveva un tumore al seno: questa malattia, purtroppo, è ancora la prima causa di morte nelle donne, secondo l’Airc addirittura una su otto.
Grazie ai suoi studi, Judit ha scoperto che i cani potevano rilevare il tumore annusando la persona; da qui l'intuizione che anche l’intelligenza artificiale lo potesse fare. La Blue box analizza un campione d’urina (come un tampone), invia il risultato ed il kit, collegato ad una app, mette la donna che risulti positiva in contatto con un medico.
Però questa macchina non potrà ancora essere pronta perché ha ancora bisogno di molti test e approvazioni dalla FDA (Food and Drug Administration) e della EMA(European Medicines Agency), poi dovrà cercare degli investitori. Il tumore al seno è una malattia molto diffusa che può causare anche la morte, non fa differenze di età e può essere anche ereditaria.
Ottobre è il mese della prevenzione infatti grazie alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) che appoggia la campagna Nastro Rosa, presso le associazioni provinciali LILT si può fare una visita gratuita. Io penso che in futuro questa macchina possa essere molto utile perché può aiutare molte donne a trovare in tempo la malattia senza metodi invasivi, senza dolore, senza radiazioni e a poco prezzo direttamente a casa, ma sarebbe stata utile anche adesso durante questo periodo di pandemia perché tante visite a causa del virus non sono state fatte e sicuramente avrebbe aiutato molto.
Aurora Greco d'Alceo